Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/64

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2026 LIBRO primi anni di quel magnifico pontificato; il se„ condo in Ferrara nel tempo delle nozze della principessa Anna figlia del duca Ercole II, cioè nel 1548. In essi ei viene schierandosi innanzi l' un dopo l’ altro i poeti migliori vissuti a que’ tempi, e di ciaschedun di essi non fa semplici elogi, come l’Arsilli, ma ne osserva e n esamina, e per lo più con giusto ed esatto giudizio, i pregi non men che i difetti. Noi possiam dunque considerare questi Dialoghi come una esatta storia della poesia e de poeti dei primi cinquanta anni di questo secolo, e andremo perciò scorrendoli, passando sotto silenzio que de’ quali già ha fatta menzione l’Arsilli, nominando gli altri da questo taciuti, e trattenendoci alquanto su quelli che ce ne sembreranno più degni. Comincia egli nel primo Dialogo dall’ annoverare i poeti vissuti sulla fine del secolo precedente, dei quali noi abbiam già fatta a suo luogo menzione. Tra essi però ne frammischia alcuni che propriamente appartengono al secolo di cui scriviamo, come Gianfrancesco Pico, di cui si è parlato tra’ filosofi, il Sannazzaro mentovato da noi tra i poeti italiani, e di cui direm di nuovo tra poco, e Alessandro Guarini, figliuol di Battista il giovane, professore di belle lettere nell’ università di Ferrara, e segretario e consigliere ducale, di cui si potranno leggere più copiose notizie presso il Borsetti (Hist Gymn. Ferr. t 2, p. 107, ec.) che ne ha ancor pubblicate alcune Poesie. Quindi entrando nel secolo xvi, fa menzione del celebre cardinale Adriano, di cui direm tra’ grammatici. Il primo ch’ egli ci