Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/87

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TERZO 2<>49 aggiorna in Francia. Somiglianti cose di Girolamo della Rovere ci narra il Cardano (De (exemplis. geniturar. n. 58), che lo dice nato ',a 29 di gennaio del 1530, e afferma'che in età di nove anni disputò e perorò nell’uni ver| jjtà di Padova, e che aveane egli stesso veduta stampata quell’orazione; e che nelle lingue ancora avea una perizia superior di molto all’ età. Ei fu poscia invitato in suo nome dal duca di Savoia al re di Francia, a cui piacque per modo, che n’ebbe il vescovado di Tolone, da cui fu poscia promosso all’arcivescovado di Torino, e da Sisto V fatto cardinale, morì nel 1592. Di lui ragiona più a lungo ilRossotti (Sjlla/). Script. Pedem. p. 275, ec.), e oltre alcune altre orazioni, ne accenna le poesie latine da lui composte in età di dieci anni, cioè nel 1540, e in quell’anno stesso stampate in Pavia. Di Andrea Dazzi fiorentino non parla il Giraldi, che come di assai mediocre poeta; ma accenna insieme, come cosa degna di maraviglia, ch essendo vecchio e cieco, tenesse in Firenze scuola di lingua greca. Di lui ci dà più distinte notizie il signor Domenico Maria Manni (Sigilli, t. 2, p. 136), che ne annovera le opere; e una lettera latina se ne ha ancora in stampa scritta a Pietro Vettori nell’ottobre del 1543, in occasione ch’egli era stato dato collega al Vettori medesimo nella cattedra di eloquenza greca e latina (Epist. cl. Vir. ad P. Victor, t. 1, p. a3) (a). Poco (a) licite notizie di Andrea Dazzi ci som ministra anche il ch. monsig. Fabroni, a cui sembra che troppo