Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/93

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TERZO 2055 janip«'itf* in Parigi e altrove. Ma io non trovo I.|,e altro se ne abbia fuorchè una lettera al )|ol7.a (Molza, Op. t. 3, />. ioi, cil. Bcrg). XXIV. Giambattista Amalteo, quando il Giraldi scriveva il suo secondo dialogo, era ancor giovinetto di ventitré anni. Aveane ei nondimeno vedute elegie, epigrammi ed egloghe, le quali ne faceano concepire grandi speranze, E riuscì in fatti l Amalteo uno de’ più colli e je' più leggiadri poeti che in questo secol fiorissero. Copiose ed esatte notizie di esso ci ],a date il ch. sig. Giangiuseppe Liruti; nè di lui solamente, ma di molti altri di questa famiglia originaria di Pordenone nel Friuli, e diramata poscia in più altri luoghi della stessa provincia (Notiz. de Le Iter, del Friuli, t. 2, p. 1, ec.). Paolo Amalteo religioso dell' Ordine dei’ Minori, e professore di belle lettere in Pordenone, nella terra della Motta, in Belluno, in Trento e in Vienna d’Austria, coronato poeta dall imperador Massimiliano I, e poi barbaramente ucciso, non si sa come, nè per qual occasione, circa il 1517; Marcantonio di lui fratello che, dopo aver fatto conoscere i suoi talenti per l amena letteratura nell’ Austria e nell Ungheria, fu professore in diversi luoghi del Friuli, e morì nel 1558 (*); e Franca Molle lettere e molti epigrammi latini di Marco Antonio Amalteo, e qualche altra operetta di esso e di Paolo di lui fratello trovavansi manoscritte nella biblioteca di S. Michel di Murano, e se ne può vedere il catalogo l'atto dal celebre P. abate Mittarelli, il quale ancora di essi e di altri della stessa famiglia ci ha date diverse pregevoli notizie (Bibl. mss. S. Mirh.u l. f'eu. p. 3i, ec.).