Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/110

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ili questo dottissimo uomo col catalogo delle opere da lui composte, e con alcune lettere di esso non mai pubblicate (t 30); e un magnifico elogio ne abbiamo ancora in una lettera scritta nel 1649 da Luca Olstenio da Roma al principe e poi cardinale Leopoldo de’ Medici (Lettere inai, dì U0//1. HI. t. 1, L’ir. 17 7 3, p. 79, ec) , in cui a luogo descrive i rari pregii in genere d’erudizione, de’ quali egli è adorno. Stefano Gradi, natio di Ragusi, e morto nel 1683, fu il terzoj e di lui e delle opere da lui date alla luce parla Sebastiano Dolce ne’ suoi Fasti letterarii di Ragusa (p. $59), e il sig. don Jacopo Morelli (Codd. mss. Bibl. Naniae, p. 100, 101, 192), che ne ha pubblicata una lunga lettera latina in conferma dell’opera dell’Arnaldo sulla Dottrina della Chiesa intorno all’Eucarestia. Il quarto straniero custode della Vaticana fu Emanuello Schelstrate, che, nominato a quell’impiego nel 1683, finì di vivere nel maggio del 1692. Fu egli ancora uomo di vasta e molteplice erudizione, e molte opere teologiche e appartenenti all’ecclesiastiche antichità diede alla luce, nelle quali però si vorrebbe che alla molta dottrina fosse congiunto un ordine migliore e una critica più avveduta. A questi stranieri aggiugnerò anche un’Italiano, che qui vuol esser nominato pel saggio uso che fece de’ codici alla sua cura assegnati, cioè Lorenzo Alessandro Zaccagni, che nel 1698 diè alla stampa in Roma, accompagnati dalle sue erudite ricerche, alcuni opuscoli inediti di antichi scrittori ecclesiastici col titolo: Collectanea monumentorum veterum Ecclesiae Graecae et Latìnae.