Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/183

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SECONDO I-l dall’Argel;ili segnate) finì di vivere. Dalla medesima scuola del Cardinal Federigo Borromeo e dallo stesso collegio Ambrosiano uscì un altro dottissimo illustratore dei riti ecclesiastici, cioè Giuseppe Visconti milanese, morto nel 1633. Quattro opere ci ha egli lasciate , stampate in Milano fra’ ’l 1615 e ’l 1630, su’ Riti del Battesimo , su quei della Cresima, su que’ del SS. Sacrificio della Messa, e sull’Apparato della Messa medesima , opere tutte rimirate tuttora come utilissime per la grande erudizione con cui sono scritte, e per le belle e nuove ricerche che in esse ci mette innanzi l’illustre autore. Di esse ancora ci ha dato un ampio estratto il-Dupin (l. cit. p. 92). che altamente le loda , e solo si duole che il Visconti siasi in esse appoggiato talvolta a documenti supposti, o apocrifi, e che non abbia abbastanza distinti i riti particolari di qualche chiesa da quei della Chiesa universale. IX. Men conosciute, benchè non meno pregevoli, sono le opere del P. Fortunato Scacchi agostiniano. L* Eritreo ne ha scritto l’elogio (Pinac. pars 2, n. 65), di cui per lo più si è valuto nel ragionarne il P. Ossinger (Bibl. August.), benchè qualche circostanza ne abbia dissimulata. Ei fu uomo di varie vicende dal principio fino al termine di sua vita. Nato in Ancona di padre nobile, ma non di legittima madre, fu consegnato dapprima tra gli esposti a uno spedale. Quindi ricondotto alla casa paterna, e legittimato, entrò nell Ordine di S. Agostino. La legge di Sisto V, per cui ordinò che niuno nato illegittimo potesse essere religioso,