Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/199

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SECONDO 187 occasione al Bacchini di raccogliere molti monumenti per la genealogia degli Estensi, eli’ ei poscia comunicò al Muratori, e de’ quali si valse nel mandare all Imboli’ la medesima genealogia. Fin all’anno 1700 durò egli al servigio di questa corte, e solo nel 1695 fu per poco tempo a Bologna, ov’era stato nominato professore in quella università; e l’anno 1696 fu da lui impiegato in un viaggio a Roma e a Napoli, in cui sarebbe difficile a definire se maggiori fossero gli onori die ei ricevette da’ principi e da’ letterati, o i vantaggi che la sua erudizione ne trasse. Ed avea egli pensato di comunicarne al pubblico i frutti nella relazione delle cose da lui in esso attentamente osservare; ma parte per una certa fatale contraddizione che si opponeva alla pubblicazione di qualunque sua opera, parte per f impiego di suo bibliotecario allor conferitogli dal duca Rinaldo , per cui dovette accingersi al riordinamento di questa allor confusa biblioteca, non potè eseguire il suo disegno. Quanto era caro al Bacchini questo nuovo impiego, altrettanto eragli ingrato quello di cellerario del suo monastero , che gli fu forza accertare, e per cui finalmente dovette deporre il primo, cedendolo di buon grado al Muratori, che anche ad istanza di esso vi fu chiamato nel 1700. Fra le cose che debbon rendere a questa città dolce e onorata la memoria del P. Bacchini, deesi ricordare principalmente l’accademia da lui istituita in questo suo monastero non solo pe’ monaci, ma anche per più altri che la frequentavano; ed era essa diretta non a qualche sterile