Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/209

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SECONCO lyy poiché delle intenzioni degli uomini chi può assicurarsi di giudicar con certezza? È certo ch’essa fu la prima volta stampata in Londra nel 1619, sotto il nome di Pietro Soave Polano , per opera di Marcantonio de Dominis , da noi mentovato poc1 anzi; ma non parmi ugualmente certo, ciò che alcuni affermano, ch’essa fosse stata stampata senza il consenso del Sarpi. L’unico fondamento di questa asserzione son le parole dell’editore nella lettera dedicatoria al re Jacopo, ove dice di non sapere, come dall autore sarebbe stata interpretata la sua risoluzione. Ma non poteva il Sarpi aver data la sua Storia al de Dominis con questo patto ch’ei la divolgasse come per suo proprio consiglio , e senza saputa dell" autore? L sarebbe ella questa cosa nuova , e non mai accaduta nella repubblica delle lettere? Io ne lascio a’ saggi lettori il giudizio. Io non affermerò dunque che il Sarpi consegnasse al de Dominis la sua Storia, affinchè la desse in luce, poichè di ciò non ho alcun documento che me ne accerti*, ma dirò solo che non è abbastanza provato il contrario. Si narra ancora da alcuni che f Paolo si dolse della pubblicazione della sua Storia , singolarmente per alcune cose aggiunte al titolo, e per l’ampia dedica dall’editore premessavi. Ma di questo dolore del Sarpi non veggo che si adduca alcuna testimonianza, nè alcuna ho io potuto rinvenirne. Checchè sia di ciò, de’ due pregi che rendon lodevole una storia, cioè lo stile e la veracità, il primo non manca certamente alla Storia del Sarpi 5 non già ch’ei sia elegante e colto scrittore, ma