Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/247

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SECONDO *35 corse l’Allemagna, la Fiandra, la Francia e P Inghilterra. Convien dire però , ch’ei non si fosse ancor dato in preda agli errori che poi gli furono apposti, se è vero ciò ch’egli stesso racconta, cioè che più volte disputasse contro gli eretici e contro gli atei, e che in Londra si stesse per 49 giorni racchiuso in carcere pel suo zelo in difesa della cattolica Religione. Tornato in Italia, tenne per qualche tempo scuola di filosofia in Genova. Ma il sospetto in cui si avvide di essere presso molti d1 uomo d’incerta fede, lo indusse a partirsene, e tornato in Francia, fu per alcuni anni or in Lione, or in Parigi; e mentre colle opere da lui date alle stampe dava occasione di rimirarlo come ardito e pericoloso novatore, co’ suoi famigliari discorsi cercava di acquistarsi buon nome, e giunse ad offrirsi in Parigi al nuncio Roberto Ubaldini a scrivere l’Apologia del Concilio di Trento. Ciò non ostante ei non si credette abbastanza sicuro in questa città, e partitone nel 1617 , si ritirò a Tolosa. Ma qui ancora, scoperta l’empietà ch’egli andava disseminando. fu per ordine del Parlamento arrestato, e nel febbraio del 1619 dannato all’estremo supplicio del fuoco. Il presidente di Grammond, testimonio di veduta, ci ha lasciata la relazione, che vien riportata anche d.d Niceron e dal Bruckero, della infelice morte del Vanini, il quale, dopo avere in varie guise tentato d’ingannare i suoi giudici col finger sentimenti di Religione, e colf offrirsi pronto a ritrattare i suoi errori, poichè vide che le sue arti gli erano inutili, palesò apertamente