Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/292

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280 LIBRO e le osservazioni del Galileo al contrario riconosciute comunemente e adottate come principii su cui quasi tutta è fondata la moderna filosofia. E deesi aggiungere ancora chè il Caii tesio non ebbe difficoltà a spacciar come sue molte opinioni che da altri già erano state proposte , come chiaramente e distintamente ha provato il co. Algarotti (Sagg. sopra. il Cartes Op. 13 293); ma niuno si è ancor trù-»<9 vato clic cjuesta taccia abbia con buon fondici mento apposta al Galileo, il quale al suo ingegno e al suo studio dovette tutte le belle scoperte! k delle quali la filosofia fu per lui arricchita. Facciamoci dunque a esaminarle, ma brevemente, poichè siamo in un argomento che dalle penne di molti valorosi scrittori è stato già bastantemente illustralo. XIV. L’astronomia fu per avventura la scienza che maggiormente piacque al gran Galileo, e in cui con più piacere occupossi; e se ad essa ei dovette i travagli e i patimenti che vivendo sostenne, ad essa ancor dee principalmente la gloria di cui ora egli gode. Il sistema copernicano , adombrato già oscuramente da alcuni antichi filosofi, poscia dal Copernico ridotto a chiarezza e ad evidenza maggiore, fu da lui posto in tal luce, collo stabilire e spiegare il moto diurno e il moto annuo della terra, e collo sciogliere tutte le obbiezioni che ad esso si posson fare, che se il Galileo avesse potuto persuadere che ciò non si opponesse alf autorità della sacra Scrittura, avrebbe in ciò fin d’allora avuto gran numero di seguaci; e molti,