Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/372

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36o LIBRO e io perciò formeronne soltanto un breve compendio (a). Orazio Magalotti e Francesca Venturi fiorentini furono i genitori di Lorenzo, che da essi nacque in Roma a’ 13 di dicembre del 1637. In età di 13 anni, inviato per educazione al seminario romano sotto la cura de’ Gesuiti, si avanzò felicemente nei buoni studi colla scorta de’ suoi maestri e d’altri uomini dotti che ivi conobbe, e singolarmente di Antonio Uliva, di cui diremo tra poco, del gesuita francese Onorato Fabri celebre per le sue opere filosofiche e matematiche , e del P. don Antonio Lanci canonico regolare uomo dottissimo, e dal Magalotti paragonato quasi col Galileo. Nel 1656() passò all’università di Pisa, ove nello spazio di sole sedici settimane apprese con istupore de’ suoi maestri la scienza vastissima delle leggi: coltivò ancora Tanatomia ] ma soprattutto attese alla matematica e alla filosofia per tre anni sotto il Viviani, il quale prese ad amare e ad ammirare per modo il giovane suo scolaro, che nella prefazione alla sua opera De Mnoci mis et Minimis ne inserì un magnifico elogio. E fu il Viviani medesimo che il propose al principe Leopoldo per segretario dell" accademia del Cimento , sostituendolo ad Alessandro Segni, che ne’ primi tre anni esercitò quell’impiego. Fu dunque il (a) Veggnsi anche)’elegante ed erudito Elogio del Magalotti, nuhldicato in Firenze l’anno 178- dal chiarissimo P. Pompilio Pozzetti delle Scuule Pie.