Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/117

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r TERZO (341 vaiitagg’0? poiché questo studio non Ita più sodo e più autorevole fondamento di quel delle carte, e da esse principalmente si dee riconoscere lo scoprimento di tante interessanti notizie che i moderni scrittori ci han date, e la confutazione eli1 essi hanno fatta di tanti errori per l’addietro incautamente adottati. XXXV. Io darò l’ultimo luogo fra gli scrii- xxxv. lori di Storia al celebre Traiano Boccaliui, per- Tmiauci Lueche comunque egli niun’opera veramente ci desse, a cui convenga il nome di Storia, tutte però quelle da lui pubblicate spargon non poco lume su’ tempi a’ quali egli visse. Di esse e del loro autore ha parlato sì esattamente il conte Mazzucchelli (Scritt. ital. t 2,par. 3,p. 1375, ec.), che invano io mi sforzerei di dir cose nuove. Solo intorno alla patria del Boccalini parmi di poter dir qualche cosa da altri non osservata. Il suddetto autore dice clT ei fu di patria romano, ma nativo di Loreto, e che suo padre era di professione architetto. Ma io aggiungo che il Boccalini, benchè nato in Loreto, fu di origine carpigiano, della qual città era natio Giovanni.di lui padre, che fu architetto della Santa Casa di Loreto. Noi ne abbiamo la testimonianza primieramente di Silvio Serragli, il qual parlando della cupola di quella chiesa, la dice non poco illusi rata da Giovanni Boccalini da Carpi Architetto di essa Casa sedente Pio // ” (La Santa Casa abbellita, Ancona, 1 (Ì70, par. 2, c. 4). Innoltre l’ornatissimo sig. avvocato Eustachio Cabassi da me altre volte lodato, e a cui io debbo questa scoperta, mi ha avvertito che in Carpi nell’archivio della nobilissima