Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/404

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928 Ne’ primi due tomi due note sole ho trovate da V. P. reverendissima aggiunte. La prima è ai tomo primo pag. 35, ove avendo io detto che il sistema copernicano, adombrato già dai Pittagorici, è stato poi a’ dì nostri evidentemente confermato e dimostrato, V. P. reverendissima, piena di zelo per la sana dottrina, avverte che non solo presso chi non adotta il sistema, ma anche presso molti Copernicani questo non passa per dimostrato. Riflessione ingegnosa , e che in avvenire renderà più cauti i filosofi copernicani nel sostenere il loro sistema , e che ricorderà loro che le voci dimostrato e dimostrazione non si possono usare nemmeno da uno storico , se non ove si tratta di rigorosa dimostrazion geometrica. Ma perchè questa nota le è sembrata per avventura non abbastanza diffusa, un’altra più lunga e piena di buon senso e di profondo raziocinio ne ha poi premessa al tomo VIII, quasi ad antidoto di ciò che ivi più a lungo ho scritto sul sistema copernicano. In essa si compiace V. P. reverendissima di assicurare i lettori che io non ho mai avuta intenzione di contraddire a’ decreti di Paolo V e di Urbano Vili 5 della qual carità nell’intraprendere favorevolmente la mia intenzione me le protesto al maggior segno tenuto. Sul sistema copernicano poi non ancor dimostrato ella ci dice sì belle cose con S. Agostino alla mano, che niun certo ardirà in avvenire di usare quella espressione che io sì impropriamente ho usata. L’altra delle note aggiunte a’ due primi tomi è nel tomo secondo, p. 361, ove avendo io asserito che il P. Papebrochio ha dimostrato (ed