Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/51

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TERZO Oyb quest’opera non è solamente di narrare i fatti avvenuti. ma d’indagarne le origini, e di raccontare perciò le negoziazioni de’ gabinetti e le lor conseguenze , e di pubblicare i documenti che comprovano i suoi racconti. Gran copia di essi in fatti si vede nella Storia del Siri, ch’egli ebbe da alcuni nunzii del papa e da altri ambasciadori di diverse corone, e dai ministri del re Luigi XIV, da cui per opera del Cardinal Mazzarino avea avuti i suddetti titoli con una onorevol pensione j e per esser meglio informato de’ fatti, avea egli un vasto carteggio co’ ministri di molte corti, come ben raccogliesi e dalla gran copia di lettere ad esso scritte, che si conserva nel monastero di S. Giovanni in Parma, e da molte scritte da lui medesimo a questa corte di Modena , da cui fu molto favorito a’ tempi del duca Francesco I, le quali si conservano in questo ducale archivio segreto. Quindi è che le dette Storie non sono a leggersi molto piacevoli, perchè sono anzi un tessuto di documenti, che un seguito raccontoj e l’autore su molti fatti passa assai leggermente, ove non ne ha distinte memorie, e su molti altri è estremamente diffuso. M. le Clerc, che ci ha dato un breve estratto di queste opere del Siri (Bibl. choisie, t. 4* p- 138, ec.), avverte ch’essendo egli italiano, e scrivendo tomi voluminosi che poco leggevansi in Francia, ha parlato di Luigi XIII e del duca d’Orleans di lui fratello e de’ loro ministri più liberamente che non abbian fatto gli scrittori francesi. Non è però egli ancora esente dall ordinario difetto Tiraboschi, Voi XV. 3