Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/61

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TERZO 585 altri luoghi ancora parvero gareggiare tra loro nelP avere le proprie loro Storie , e alcune anche ne ebher più d’una. Fra esse però sono singolarmente pregiate il Racconto istorico della fondazione di Rimino, c delC origine e vite de Malatcsti di Cesare Clementini; P Istoria Tiburtina di Francesco Marzio, la Storia di Spole li di Bernardino Campelli, quella di Perugia di Pompeo Pellini, quella di Faenza di Giulio Cesare Tonducci illustrata da Pier Maria Cavina, di cui pure abbiamo un1 all r’opera assai erudita intitolata Faventia rediviva. Molti storici ebbe Bologna , e per lasciare in disparte le molte operette di Gianniccolò Pasquali Alidosi , che sono anzi cataloghi e indici, che vere Storie , io nominerò solo la Storia di Gaspero Bombaci nobile bolognese, che contiene parecchie notizie che invano si cercano presso altri scrittori. Di questo storico e di più altre opere da lui composte, molte delle quali sono parimente dirette a rischiarare la storia della sua patria , ragiona esattamente il conte Mazzucchelli (Scritt. ital. t. 2, par. 3, p. i5o4) («)• la) Tra gli storici bolognesi deve anche nominarsi con lode monsignor. Giambattista Agocchi bolognese, il quale , dopo diverse onorevoli commissioni avute da’ romani pontefici , nel 1624 mandato nuncio apostolico a V enezia, e fatto arcivescovo di Amasia , in quella carica finì di vivere I anno 1633 ulta Molla nel Friuli, ov’egli erasi ritirato per sottrarsi alla peste. Egli; è degno d’elogio singolarmente , perchè in un tempo in cui quasi tutti gli storici andavano follemente perduti dietro gli scrittori di Annio da Viterbo, egli ardì di mostrarne l’impostura nella sua lettera sull antica fondazione e dominio della Città di Bologna, stampata