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clinazione, o declinazione de’ monti non si sarebbe potuto generar mai nulla in natura, Ponete con Democrito, e con Leucippo il moto retto degli atomi cadenti, come pioggia, in file parallele, dentro l’infinito vuoto, le parallele non accostandosi mai non avrebbero mai potuto gli atomi avvicinarsi, o riscontrarsi, congiungersi per formare un aggregato, un corpo. Sentì Epicuro questa incongruenza, e pretese rimediarvi coll’introdurre quel suo Clinamen principiorum, vale a dire una certa inclinazione degli atomi dal moto retto, onde potessero aggregarsi in masse. Ma non s’avvide che veniva a commettere un peccato forse più grave contro la Filosofia, qual’è quello di porre un’effetto senza causa; poichè qual era la causa di quella inclinazione degli atomi? Era ella volontaria, spontanea? principio precario? II grande Inglese, che introdusse cosa simile col principio dell’attrazione, o gravitazione universale, non lo dà se non come un Fenomeno, lasciandone ripetere, a sospettare la causa da una pulsione, o circumpulsione del la stessa materia. Infatti se conciperemo, ciò ch’è naturalissimo, che la natura, o per meglio dire il Creatore, nell’indefinita esten-