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gati, come Aristotele, Plutarco, Galileo stesso, ed altri ne hanno dato l’esempio.

5. Il primo, ch’io conosca aver dato un vero senso all’Antiperistasi, fu il P. Cabéo, Gesuita Ferrarese, contemporaneo del Galileo, che fece il bel Commento alle Meteore di Aristotele. Questo ingegno capace, e forte, che si deve annoverare tra i Fisici di prima classe, non era uomo da contentarsi di mere parole; penetrando a dentro nelle cose, voleva le ragioni vere dei fenomeni, il meccanismo della natura. Capì dunque bene il Cabéo, che tutto quello, che attribuivasi all’Antiperistasi, altro non era che un’Evocazione, o una Concentrazione di spiriti, e di calore, o, vogliam dire, la traspirazione stessa, promossa, o soppressa.

6. Con questo principio vero, e coi lumi della buona Fisica, non ancora palesi al tempo del P. Cabéo, non ci sarà difficile lo spiegare gli effetti tutti di questo genere. Io mi pongo a descriverne alcuni più insigni, così senz’ordine, come si presenteranno, e comincio da quelli, ove il Freddo sembra più erroneamente generoso dal Caldo, o vice versa, il Caldo dal Freddo.

7. Per esempio ne’ fatti qui sopra mento-