Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/130

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118 libro iii.

piacere di Dio. Promette il mondo temporali e piccioli beni, e con tutto l’affanno si serve a lui: ne prometto io di sommi ed eterni, e i cuori degli uomini annighittiscono. Chi è quegli, che si dia tanta fatica di servire, e obbedire a me in tutte le cose, come si fa al mondo, ed a’ padroni mondani? Vergognati, o tu Sidone, dice il mare. e se dimandi della cagione, odi perchè: Per iscarso guadagno si cercano lontani paesi: per la vita eterna, da molti si leva a stento pur una volta piede da terra. Si va in cerca di prezzo vile, e alle volte sozzamente si litiga d’una sola moneta; e per cosa da nulla, e per poca promessa non si teme di durar fatica il giorno, e la notte.

4. Ma, oh vergogna! per uno incommutabile bene, per uno inestimabile premio, per uno altissimo onore, per una interminabile gloria ci risparmiamo di non darci pure un picciol travaglio. Vergognati adunque, servo pigro, e lamentoso; che quelli si trovino essere più pronti alla lor perdizione, che tu non sei alla vita. Godono più quelli per la vanità, che tu per la verità. Ed eglino son pure