Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/138

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126 libro iii.


4. L’amante vola, corre, ed esulta, è libero, nè da cosa alcuna impedito. Per lo tutto dà tutto, ed ha tutto in tutte le cose; perocchè nel solo tra tutti gli altri altissimo Bene si quieta, dal quale ogni bene sgorga e procede. Non guarda al dono, ma al donatore sopra tutti i beni si volge. L’amore spesse volte non ha misura, anzi sopra ogni misura ribolle. L’amore non sente peso, non conosce fatica, più vorrebbe fare ch’egli non può: mai non si scusa d’impossibilità, perchè egli si crede potere, ed essergli facili tutte le cose. A tutto dunque è potente, e molte cose fornisce, e le reca ad effetto: laddove colui che non ama, è fievole e inerte.

5. L’amore sta in veglia, e dormendo pure non è sonnacchioso. affaticato, non perde la lena; ristretto, non è angustiato; atterrito, non è turbato: ma come fiamma vivace, e fiaccola accesa, così si scocca in alto, e passa oltre sicuramente. Se v’è chi ami, sa ben egli che vaglia questa parola. Alto grido è nelle orecchie di Dio il medesimo ardente affetto d’un’anima, la qual dice: Id-