Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/140

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128 libro iii.

scente e divoto, in lui sempre spera, e si fida, anche quando non gli sa buono; essendochè in amore non si può vivere senza dolore.

8. Chiunque non è presto di patir tutto, e la volontà dell’amato far sua, il nome non merita d’amatore. Egli fa di bisogno all’amante, ogni dura cosa ed amara abbracciar volentieri per lo diletto; nè per caso che avvenga in contrario, lasciarsi volger da lui.


CAPO VI.


Della prova del vero amatore.


1. Figliuolo, tu non se’ ancora forte, e saggio amatore.

2. E perchè, o Signore?

3. Però che per ogni piccola contraddizione abbandoni l’impresa, e troppo sei ghiotto della consolazione. Il forte amatore nelle tentazioni sta saldo, nè dà fede alle fallacie dell’inimico. Siccome nelle cose liete io gli piaccio, così nelle sinistre non gli dispiaccio.

4. Il saggio amatore non tanto guar-