Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/61

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capo xxi. 49

tare da sè ogni impedimento che il distragga, e nella compunzione ricoverar se medesimo. Felice! chi rimove da sè tutto ciò, che può macchiare, o aggravare la sua coscienza. Combatti da forte: l’usanza vinta è dall’usanza. Se tu sai lasciare andar gli uomini, ed eglino lasceran fare a te i fatti tuoi quietamente.

3. Non accattar briga degli altrui fatti, nè t’impacciare nelle questioni de’ grandi. La prima cosa, tien sempre l’occhio sopra di te, e innanzi a tutti i tuoi cari, correggi spezialmente te stesso. Se tu non hai favore dagli uomini, non attristartene: ma questo pur ti doglia, che tu troppo ben non ti porti, nè vivi così a riguardo, come sarebbe richiesto di fare ad un servo di Dio, e ad un divoto religioso. ÈFonte/commento: 1815b spesse volte più utile e più sicuro all’uomo, ch’egli non abbia in questa vita troppe consolazioni, massimamente secondo la carne. del non aver però le divine, o del sentirle assai raro, noi siamo in colpa; perchè non ci procuriamo la compunzione del cuore, e non rifiutiamo del tutto le vane, ed esterne consolazioni.

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