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CHIESE 75

quadri del P. Pozzi, del Taricco e del Lognani: in quella della congregazione degli avvocati vi è una Nunziata del Gentileschi.

Nella notte che seguiva l’ultimo giorno del settembre 1773, l’arcivescovo di Torino, delegato dal papa, notificò ai gesuiti la soppressione della compagnia coi rigori che l’accompagnarono. Richiamati per istruire la gioventù nel 1818, ebbero posteriormente questa chiesa, col convento; e vennero di nuovo espulsi per decreto di Carlo Alberto dell’11 maggio 1848, essendosi traslocata in questa chiesa la parrocchia sotto il titolo de’ Ss. Stefano e Gregorio.

Nel 1802 una parte del convento, che guarda a mezzodì ed a ponente, fu destinata ad uso di carceri correzionali.

San Dalmazzo (Via di Dora Grossa). C.P. — Fondata verso il 1530; una volta vi si seppellivano i giustiziati; venne ufficiata prima dai frati di Sant’Antonio, e presentemente dai barnabiti. V’ha una cappella dedicata alla Madonna di Loreto.

Vi è sepolto il celebre Gio. Tommaso Ferraneo, autore dell’Adelaide illustrata, morto nel 1771, e D. Emanuele, de’principi di Valguarnera, siciliano, cav. dell’Ordine dell’Annunziata, morto nel 1770.

Fiorì in questo convento il dotto scrittore cardinale Gerdil. È commendevole il quadro della deposizione di Cristo del Molineri di Savigliano.

San Filippo (Via di San Filippo). C.P. — Venuto a morte, in età ancor verde, nel giugno del 1675 Carlo Emanuele II, e chiamati a sè i padri Valfrè od Ormea dell’ordine di San Filippo, legò ad ossi, verbalmente, un sito di due giornate circa nel nuovo ingrandimento di Torino per costruirvi la chiesa, casa ed oratorio dell’Ordine, il qual dono fu loro, dopo la morte del principe, ridotto in forma legale dalla vedova reggente madama Maria Giovanna Battista. Ai 17 settembre dello stesso anno ne fu posta la prima pietra. L’oratorio si uffiziò nel 1678. Si adottò per la fabbrica della chiesa un disegno del padre Guarini, che si segnalava per una cupola maestosissima. Nel 1716 progrediva lentamente il lavoro: era vôltata la cupola, lastricato il Sancta Sanctorum, allorché alle ore 13 italiane del 26 ottobre, dopo 15 giorni di pioggia, cadde la gran cupola e rovinò tutta la fabbrica guariniana, non rimanendo intatte che le mura del presbitero.

Sopra nuovo disegno del Juvara fu rifabbricato il sacro tempio, impiegandovi quei padri cinquant’anni di lavoro. Ai 26 di maggio del 1772 si disse la prima messa. Il titolare della chiesa è di S. Eusebio.

L’altar maggiore, assai ricco di marmi, è frutto della pietà di Ema-