Pagina:Torre - Del concetto morale e civile di Alessandro Manzoni.djvu/128

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custe dell'ingegno,1 ogni volta che si proponevano significare le idee secondo quella forma dovevano per necessità o svestirsi dell'uomo moderno, e rifarsi antichi, ovvero riescir freddi e menzogneri simulando affetti non sentiti, e dando così alle lettere, il triste privilegio di mentire ed alterare il vero.2 Già il Monti cantava:

L'arido vero che dei vati è tomba, 3

e perciò forse a quella virgiliana fantasia riusciva indifferente il cantare alla libertà od al despotismo, ai vincitori di Marenco, ed ai vincitori di Waterloo. Anche il Leopardi dolorosamente grida:

ma innanzi tutto, o Signori, se può accadere che uno spirito viva e si compenetri

  1. Vedi il magnifico discorso a forma di lettera a M. Chauvet: Sur l'Unitè de temps et de lieu dans la tragedie.
  2. Bisogna che la poesia sgorghi dal cuore e che l'artista senta e sappia esprimere con sincerità i proprii sentimenti: ecco il primo articolo della riforma poetica meditata tra Fauriel e ManzoniSaint-Benuve.
  3. Monti — Poesie.
  4. Leopardi — Canti.