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tutti felici. E le strinse la mano sussurrandole all’orecchio:

— Grazie, Nanna. Mi hai proprio fatto come da sorella.

Era così sollevata dal sentirsi sfuggita ad un pericolo, che non dubitava del consenso di Gaudenzio, non dubitava di nulla, si sentiva riconciliata con sè stessa ed era felice.

La Nanna lasciò soli gli sposi ed uscì in corte. Dopo tanta concitazione, provava il bisogno di piangere, e pianse a lungo in silenzio. Un profondo pentimento le era entrato nell’anima.

Dinanzi alla disperazione di Pietro, alla riconoscenza sincera della Rosetta, era ridivenuta buona, e sentiva orrore de’ suoi sentimenti malevoli; e diceva:

— Povera giovine! ha diciotto anni infine. Dovevo avvertirla prima, e mi avrebbe ascoltata. Ma avevo il demonio nel cuore. Se gli avessi dato retta, che Natale d’inferno si sarebbe fatto in casa! Ma il Signore mi ha