Pagina:Torriani - Prima morire.djvu/188

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AUGUSTO.


XXX.

Leonardo ad Augusto.

Ci vuole più coraggio per fare quanto avete fatto voi, che non per filare placidamente la vita in una virtù senza lotte. Dopo il sacrificio di questa separazione, potete pensare al passato senza vergogna.

Non dubitare della mia amicizia. Posso essere rigoroso, crudele anche, quando si tratta di impedire o riparare un errore. Ma dopo la riparazione non ho nessun diritto di erigermi a giudice.

Dimmi cosa posso fare per te. Vuoi che venga a Milano e ti rimanga vicino? Non pensare alla posizione che dovrò lasciare. Ne troverò un'altra, darò delle lezioni, ed intanto vivremo col piccolo credito di tuo fratello che hai ricuperato dal Bonomi finchè potremo guadagnare altro. Verrò volentieri e non ne patirò alcun danno, stai sicuro. E purchè tu sia coraggioso, e non ti lasci abbattere un'altra volta, e ti sappia rassegnare, combattendo l'apatia che nasce dalle grandi delusioni, vedrai che ti riescirà ancora di amare la tua arte gentile, e di lavorare per essa.

Abbi fede, amico. Non ti ho mai amato tanto, come dopo la grande immolazione che ti sei imposto.

LEONARDO.

XXXI.

Augusto a Leonardo.

Grazie, Leo. Le tue parole m'hanno dato tutto il conforto di cui è ancora suscettibile il mio cuore addol