Pagina:Torriani - Prima morire.djvu/191

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non abbandonare l'educazione dei suoi bambini; la sua villa è tanto vicina alla città che si possono conciliare le due cose. Così potevo contare sopra sei o settecento lire al mese, e questo mi rassicurava. Sai che ho sempre avuto ripugnanza per le preoccupazioni di denaro, uggiose e meschine.

Pensavo a te, che da parecchie settimane non mi scrivevi più lagnanze ed eri calmo e rassegnato. Poi pensavo alla tua opera, al trionfo che ti aspetta. Dacchè è ammessa nel programma della Scala, la tua posizione è fatta. Appena sarai conosciuto, prenderai posto fra i primi maestri viventi. Avrei voluto che tu potessi venire a stabilirti a Genova con me; e la sola cosa che mi rattristaste era l'impossibilità d'averti vicino. È nel tuo interesse che devi rimanere a Milano; capisco che le prove, l'allestimento scenico, tutto quanto riguarda il Re Lear, sono interessi vitali per te. Ma avrei voluto che la tua opera fosse la prima e non l'ultima della stagione per vederti presto libero.

Pensavo tutto questo. Calcolavo che avrei la mia casa a Genova, e guardavo l'avvenire con quel senso di gioia indefinita che proviamo, quando siamo giunti ad un bel momento della nostra vita, e non sappiamo che altre sorprese ci aspettino, ma speriamo.

I tuoi romanzi d'amore m'avevano esaltato un poco. Senza amare nessuna donna, pensavo anch'io vagamente ad una sposa giovane e bella nella mia casa nuova, che la animasse e la consacrasse colle nostre prime espansioni.

Non avrei mai avuto l'idea di cercare una sposa a sangue freddo; ma mi consolava il pensiero di esser libero, ed in posizione di offrire un'esistenza