Pagina:Torriani - Senz'amore, Milano, Brigola, 1883.djvu/160

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tragitto, aveva udito suo padre parlare con esaltazione del dono generoso del fratello, e dei disegni di speculazioni che faceva lui per far fruttare quel danaro, il quale doveva essere la sua salvezza e la sua fortuna.

Poi, laggiù in America, erano tornati i mali giorni, i debiti, i guai, e si erano scritte lettere al fratello di Santhià sperando da lui altri soccorsi. E per quanto, vedendo che le sue lettere rimanevano senza risposta ed i soccorsi non giungevano, il signor Teodoro, dimentico del beneficio ricevuto, accusasse il fratello di avarizia e di non aver cuore, Vicenzino si ricordava quanto aveva udito prima, ed il sacrificio che lo zio aveva fatto per loro, e capiva dov'era la ragione e dove il torto. In America avevano cominciato dallo stringere molte relazioni nella colonia europea; dal dar pranzi e serate, dal fare i gran signori. Il signor Teodoro diceva che questo acquistava credito; e così le ventimila lire erano sfumate, e dietro quelle erano sfumati anche i nuovi amici. E quando Vicenzino aveva veduto la sua casa nella miseria, e più tardi la mamma, che non era più elegante nè bella, deperire ogni giorno senza nessuno che l'assistesse, aveva pensato spesso a quei parenti di Santhià che non aveva mai veduti, ma che dovevano esser buoni perchè avevano dato tutto il loro avere al suo babbo in un giorno di sventura. Poi aveva pensato, perchè mai non li aveva conosciuti quei parenti; perchè mai il suo babbo e