Pagina:Torriani - Senz'amore, Milano, Brigola, 1883.djvu/217

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ri le traccie della sua bella azione. Nella casa, benchè impoverita per l'infermità del padre, regnava il contento per il fratello ricuperato e felice; e la fronte grave del vecchio infermo, esprimeva la calma e la gioia di vedere assicurato l'avvenire de' suoi figli.

Egli stese al nipote la sola mano che poteva muovere, e gli disse piangendo:

— Dio ti benedica! figlio mio, Dio ti benedica!

Ma le fanciulle non saltarono al collo del loro giovane parente; non lo baciarono come quando era tornato dal campo. Gli parlarono con affetto e con una gratitudine rispettosa; ed egli fin d'allora sentì d'essersi fatto prete.

Rimase pochi giorni in famiglia, poi, col cuore addolorato, ma coll'anima forte, partì pel Seminario, mentre Vincenzo, seguendo lo slancio del suo carattere impetuoso ed avido d'emozioni, tornava ad arruolarsi, ma questa volta nella milizia regolare, per fare la carriera del soldato.

Per un anno Vicenzino studiò assiduamente, e, nelle aride discipline della teologia morale e dogmatica e del diritto canonico, cercò un contrasto alle calde aspirazioni ed ai rimpianti del suo giovane cuore. Ma a vent'anni passati, quella vita di reclusione, quell'esistenza in comune con una frotta di giovani cresciuti in convitto, che avevano tutte le ingenuità e tutte le malizie dei collegiali, che si compiacevano di giuochi puerili, di pettegolezzi insulsi, era, per la natura gentile di Vicenzino, qualche cosa di irritante, che eccitava