Vai al contenuto

Pagina:Trabalza - Dal dialetto alla lingua, 1917.pdf/21

Da Wikisource.

xvii

cumentati da molte magnifiche prove, non ultime i periodici di classe, onorati recentemente d’un’alta e sincera lode[1], e i manuali per il tirocinio de’ normalisti[2].

[Anche la scuola elementare deve esser aperta alla penetrazione della vera luce della scienza.]E quanto al particolare contenuto scientifico del nostro libretto, appunto per la fiducia che i maestri hanno dimostrato di meritare, è ormai tempo di cessar dal predicar loro l’astensione dalla vera scienza, e di venir predicando invece agli scienziati di esporgliela in una forma meno inaccessibile[3], se si vuol



  1. «Fra i maestri elementari invece, anche per l’azione benefica di ottimi periodici scolastici (cito a titolo d’onore il Corriere delle Maestre di G. Fabiani e i Diritti della scuola di A. Tona, che ogni nazione potrebbe invidiarci), la coltura pedagogica ha fatto progressi notevoli. Ogni buon maestro sente e riconosce l’importanza del problema metodologico, benchè siamo ancora lontani da un’applicazione generale giusta e proficua». L. Credaro, Seguitando, in Rivista Pedagogica, IX, 9-10., ott.-dic. 16, p. 492.
  2. Si veda, p. es. in quello dei proff. Parri e Pellottieri, (L’esperienza della scuola, Firenze, Bemporad [1917]), con quanta cautela, con quale finezza di metodo sia da preparare e condurre una lezione di grammatica (sul verbo, sui tempi, sul pronome, e così via). Non dico che tutto sia lì indiscutibile, come specialmente l’importanza forse soverchia data coi programmi ufficiali alla parte logica, cioè astratta, della grammatica; ma, insomma, vi si afferma la coscienza della necessità che la lezione sia preceduta da una scrupolosa preparazione e della materia e della forma, ne’ più minuti particolari, delineandone il procedimento.
  3. Per un generale orientamento i maestri possono accostarsi, senza eccessiva diffidenza, ai manualetti Hoepli di F. D’Ovidio e W. Meyer-Lübke, Grammatica storica della lingua e dei dialetti italiani, 1906, e di G. Bertoni, Italia dialettale, 1916. — Per l’analisi comparativa de’ dialetti, tra le opere