Pagina:Tragedie di Eschilo (Romagnoli) II.djvu/63

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60 ESCHILO

720di sua vita, e dei parvoli
vago, ed ai vecchi accetto:
fra le lor braccia stretto
vedilo, come cucciolo
pur mo’ nato; e scodinzola
725alla mano che il cibo gli offerí.
 
Antistrofe II
Ma, fatto adulto, l’indole
dei genitori suoi mostra; e, per grazia,
le greggi sgozza, e siede ad un convivio
a cui niun l’invitò.
730Tutta la casa bulica
di sangue: incombe affanno
sui famigliari, e danno
e rovina e sterminio:
tal ministro funereo
735entro la casa, avverso un Dio mandò.

Strofe III
Giungeva or ora alla città di Priamo
come un senso d’immota placida aura,
un cimelio dolcissimo, ricchissimo,
una morbida freccia delle palpebre,
740un fior d’amore che mordeva gli animi.
Poscia, altrove chinandosi,
pose alle nozze luttuoso fine,
compagna, ospite infausta
spinta da Zeus che gli ospiti