Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) VI.djvu/55

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52 EURIPIDE

or ti scongiuro, e cado ai tuoi ginocchi,
ché le mani appressar non m’è concesso
alle tue guance venerate, salvami
in nome degli Dei: se no, morremo
per mia sciagura, e per vergogna vostra.

peleo

Sciogliete i lacci, ve l’impongo, prima
che debba ancor versare pianto: entrambe
le mani di costei sien rese libere.

menelao

Io lo vieto; e di te non valgo meno,
ed ho sopra costei maggior diritto.

peleo

Come? A fare il padrone in casa mia
vieni? Di Sparta non ti basta il regno?

menelao

Schiava di guerra è mia: l’ho presa a Troia.

peleo

Il figlio di mio figlio in premio l’ebbe.