Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) VI.djvu/56

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ANDROMACA 53


menelao

Sue non son le mie cose, e mie le sue?

peleo

Pel bene oprar, non per dar morte a forza.

menelao

Mai non potrai strapparla alle mie mani.

peleo

Con questo scettro il capo ora t’insanguino.

menelao

Toccami, accanto a me fatti, e vedrai.

peleo

E dunque, mai non conterai per uomo,
tristo fra i tristi? Il senno in te dov’è,
degno d’un uomo? Ti rapí la sposa
un amante di Frigia: ché i tuoi lari
senza schiavi lasciasti e senza servi,
come se in casa la piú saggia sposa
lasciata avessi, ed era la piú perfida
di tutte. E già, neppur volendo, a Sparta