Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) VI.djvu/70

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ANDROMACA 67


ermione

Oh mia sorte funesta!
Dov’è la chiara vampa del fuoco?
Su che rupe levarmi, in che foresta
fra i monti inabissarmi, od in che pelago
dove morta fra i morti io trovi loco?

nutrice

A che t’affanni? Cadono i flagelli
dei Numi ora su questi ora su quelli.

ermione

Tu m’hai lasciata, o padre, su la spiaggia
m’hai lasciata soletta; né remo ho, che sul pelago
m’adduca; e il mio consorte
a me la morte darà, la morte,
sicuramente: in questo
talamo nuziale io piú non resto.
Di qual Nume alla statua
andar dovrò? Dovrò cadere supplice
schiava ai ginocchi della schiava mia?
Oh potessi volar lungi da Ftía,
come augello azzurrino,
o come il curvo pino
che in mezzo alle cerulee
rupi, il primo compie’ corso marino!

nutrice

Figlia, l’eccesso tuo d’or ora, quando
contro la donna d’Ilio infurïavi,