Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) VI.djvu/76

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ANDROMACA 73

ricchezze a iosa: in casa ero padrona,
figliuoli, ne potevo aver legittimi,
l’altra bastardi, e semiservi ai miei.
No mai, no mai, lo dico e lo ripeto,
quanti mariti hanno giudizio, devono
acconsentir che a frequentar la moglie
entrino in casa donne: esse maestre
son di ribalderie. Questa, per lucro
gli corrompe la moglie; un’altra, adultera,
l’amica vuol del fallo suo partecipe;
molte, per vizio. E le famiglie intanto
vanno in rovina. E dunque, uomini, gli usci
di casa vostra custodite bene
con serrature e catenacci: ché
nulla di buono arrecano, se v’entrano
estranee donne in casa, e assai malanni.

coro

Troppo la lingua tua contro il tuo sesso
sfrenasti. Degna di perdono sei;
ma tuttavia dovrebbero le femmine
dissimular del proprio sesso i vizi.

oreste

Saggio fu quei che gli uomini ammoní
che le ragioni di ciascuno udire
convien dalla sua bocca. Io, ben sapendo
che tutta questa casa era in trambusto,
e la tua lite con la moglie d’Ettore,
stavo osservando ed aspettando, se