Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) VI.djvu/80

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coro

Strofe I

O Febo, che di valide
torri munisti la collina d’Ilio,
e tu, Nume del mar, che sopra ceruli
cavalli il cocchio tuo spingi sul pelago,
perché lasciar della man nostra l’opera
ad Eníalo in balía
feroce, onde poi Troia
onde poi Troia misera pería?

Antistrofe I

Molti, lunghessi i margini
del Simèta aggiogaste ai cocchi rapidi,
corsieri, e molte provocaste d’uomini
contese, che corona al crin non cinsero.
Ed i re d’Ilio sterminati caddero;
né su l’are dei Numi
in Ilio piú la fulgida
fiamma brillò fra gli odorosi fumi.