Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) I.djvu/282

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IONE 213


creusa

Quivi affrontai terribile un cimento.

pedagogo

Quale? T’ascolto, e il pianto al ciglio irrompe.

creusa

Fui sposa a Febo, a mal mio grado, o misera!

pedagogo

O figlia! È quello ond’ebbi pur sospetto...

creusa

Non so, parlami chiaro, ed io rispondo.

pedagogo

Quando gemevi, ascosa, arcano morbo.

creusa

Fu allor: chiaro quel morbo ora ti dico.

pedagogo

Quelle nozze celar come potesti?