Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) I.djvu/306

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IONE 237


coro

Non si può dar morte a un supplice!

creusa

                                        Se lo vuol la legge stessa!

coro

Ti dovranno innanzi prendere.

creusa

                                        E uno stuol, vedi, s’appressa
di ministri armati e fieri.

coro

                                   Dunque siedi sull’altare:
il tuo sangue, s’ivi sopra t’uccidessero, espïare
poi dovrà chi ti die’ morte. Tu rasségnati alla Sorte.
Creusa si rifugia presso l’altare. Poco dopo giunge furibondo Ione, la spada in pugno, seguito da uno stuolo d’armati. Da principio parla senza aver vista Creusa.

ione

Padre Cefíso, tauriforme Nume,
quale vipera mai, qual dragonessa
è questa figlia tua, fiamme sprizzante
dalle pupille di sanguigno foco?
Ogni audacia è la sua, meno terribile
essa non è delle Gorgonie stille