Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) I.djvu/311

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ione

Nel recinto del Dio morir t’è gaudio?

creusa

Darò cordoglio a chi mi dà cordoglio.

ione

Ahimè!
Strano è però quanto son poco giuste
le leggi che un Iddio pose ai mortali,
poco assennate: tollerare i tristi
non dovrebber gli altari, anzi scacciarli.
Giusto non è che s’avvicini ai Numi
un’empia mano. I giusti, allor che soffrono
qualche sopruso, seder vi dovrebbero,
non già, godendo uguale privilegio,
i buoni e quei che i Numi abbandonarono.
Dal tempio esce la sacerdotessa Pizia, recando un cestello avvolto in bende di lana.

pizia

O figlio, sta: del tuo padre fatidico
io, di Febo ministra, a queste soglie
venni: ché i riti dell’antico tripode
le Delfe donne a custodir m’elessero.

ione

Salve a te, madre che non m’hai concetto.