Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) I.djvu/322

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IONE 253


ione

Ecco i dragoni. Un terzo segno or dimmi.

creusa

Ti cinsi attorno un serto dell’ulivo
che dalla rupe germogliò d’Atene:
se ancora c’è, non ha perduto il verde,
ché divina è la pianta ond’esso crebbe.

ione

Madre sopra ogni cosa a me diletta,
t’ho pur veduta! E lieto sono adesso,
e tu lieta! Alle tue guance mi stringo.

creusa

O figlio, o luce per tua madre fulgida
piú del Sole — perdono il Dio m’accordi —
fra le braccia ti stringo, allor che piú
non speravo trovarti, e con Persèfone
già ti credevo, fra la morta gente.

ione

Fra le tue braccia, o madre a me diletta,
ecco, già morto, e non piú morto appaio.