Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) I.djvu/329

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la mia vergogna, e detto ch’io di Febo
son figlio, e partorito a lui non m’hai.

creusa

No, per la Dea che sopra il carro armata
presso a Giove pugnò contro i Giganti,
per Nice Atena, padre alcun degli uomini
non t’è, ma Febo che ti crebbe, o figlio.

ione

E come mai suo figlio a un altro padre
diede, e dice ch’io son figlio di Xuto?

creusa

Figlio non già; ma il proprio figlio a Xuto
diede: all’amico può ben dar l’amico,
ché in casa poi signor gli cresca, il figlio.

ione

Fu veritiero il Nume, oppure il falso
vaticinò? Mi turba il dubbio, o madre.

creusa

Odi l’idea che m’è venuta, o figlio.
Per il tuo bene t’introdusse Apollo
in una nobil casa. Ove tu invece