Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) II.djvu/147

Da Wikisource.
144 EURIPIDE



alcesti

Io basto, che per te volli morire.

admeto

Di quale sposa, o Dèmone, mi privi!

alcesti

Già pieno d’ombra l’occhio mio s’aggrava.

admeto

Morto anche io sono, se mi lasci, o sposa!

alcesti

Dire ben puoi che nulla io sono piú.

admeto

Leva il tuo volto... non lasciare i figli!

alcesti

Non io voglio lasciarli... Oh figli... Addio!

admeto

Guardali ancor, guardali ancora!