Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) II.djvu/317

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di sangue offerta sacrificale,
che Marte offerse, che Averno accolse.
Ed una spada di bronzo tolta di fra le salme,
nel proprio seno la immerse, cadde,
pel duol dei morti figli, tra i figli.
In questo giorno sopra la nostra casa raccolse,
o padre, tutti gli affanni il Dèmone
che questi eventi guida al loro esito.

corifea

Per la casa d’Edípo, è questo giorno
di molti mali origine. Deh, sia
la vostra vita in avvenir piú fausta!

creonte

Bastino i lagni omai, ché l’ora è già
di pensare alle tombe. Edípo, e tu
odi ciò ch’io dirò: di questa terra
il governo mi die’ tuo figlio Etèocle,
che sposa diede la tua figlia Antígone,
con la sua dote, al mio figliuolo Emóne.
Ora, io non lascerò che ancor tu viva
fra queste mura: ché Tiresia disse
ben chiaramente, che non mai fortuna
avrebbe Tebe, sinché tu vivessi
in questa terra. Or tu parti. E non già
per esserti nemico io te lo impongo,
né per ingiuria; ma le Furie tue
temo che alla città sciagura arrechino.