Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) II.djvu/322

Da Wikisource.

LE FENICIE 319


creonte

Costei sia presa, e sia condotta in casa.

antigone

No, ch’io non lascerò questo cadavere.

creonte

Il Dio vuol questo, e non ciò che a te piace.

antigone

E legge è pur, che i morti non s’oltraggino.

creonte

Niun su costui porrà la molle polvere.

antigone

Per la madre Giocasta io te ne supplico.

creonte

Impetrar nol potrai: t’affanni invano.

antigone

Lascia che di lavacri almen l’asperga.