Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) III.djvu/231

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228 EURIPIDE


fedra

Grama sorella1, e tu sposa a Dïòniso!

nutrice

Che dici, o figlia? I tuoi parenti oltraggi?

fedra

E come io, terza, son perduta, o misera!

nutrice

Mi pervade stupore. A che vuoi giungere?

fedra

Fin da quei tempi, e non da or, son misera.

nutrice

Nulla ancor so di quanto saper bramo.

fedra

Ahimè!
Quanto udir da me vuoi, ché tu non dici?