Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) IV.djvu/117

Da Wikisource.
114 EURIPIDE


agamennone

I sigilli hai franti, e quanto non dovevi ora tu sai?

menelao

So le tue mene segrete: sí che doglia tu n’avrai.

agamennone

Fu la tua gran tracotanza, per gli Dei! Quando l’hai presa?

menelao

Di tua figlia, che qui d’Argo deve giunger, nell’attesa.

agamennone

Che t’intrighi dei miei fatti? Sarà questo esser protervo!

menelao

Perché voglia me ne punse dimandai: non son tuo servo.

agamennone

Questa è nuova! Piú padrone non sarò di casa mia?

menelao

No, ché obliqui i tuoi disegni sono, e tali eran già pria.