Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) IV.djvu/133

Da Wikisource.
130 EURIPIDE


ifigenia

O madre mia, non adirarti! Io corro,
il seno mio del padre al seno stringo.

clitemnestra

Dev’essere cosí, figlia: ché tu
piú d’ogni altro mio figlio il padre amasti.

ifigenia

Che gioia, dopo tanto, al fin vederti!

agamennone

Ed io te: tu parlasti anche per me.

ifigenia

Salute! Presso te fu bene addurmi.

agamennone

Non so s’io dire ciò debba, o non dirlo.

ifigenia

Ahimè!
Godi a vedermi, eppur non sei sereno!

agamennone

Un duce, un re, molti pensieri angustiano.