Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) IV.djvu/173

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guidar le schiere? Un tale equo discorso
far dovevi agli Argivi: «Alle contrade
dei Frigi navigar volete, o Argivi?
Si estragga a sorte, chi di noi la figlia
immolar deve». La giustizia questa
sarebbe stata, e non che tu prescelto
fossi a immolar la tua figlia pei Dànai;
oppur che Menelao, per la sua sposa,
che fu causa del mal, sgozzasse Ermíone.
Invece, io, che al tuo letto onta non feci,
priva andrò della figlia, e l’infedele
nella sua casa, a Sparta, serberà
la figlia sua, sarà felice. Ove io
in ciò ch’io dissi errato abbia, riprendimi.
Ma se bene ho parlato, avviso muta,
non uccider la figlia, e saggio móstrati.

coro

Odila: ché salvare i figli è onesto:
niun contraddire può questo, Agamènnone.

ifigenia

Se d’Orfeo la facondia, o padre, avessi,
da convincer col canto, in guisa che
mi seguisser le pietre, e i cuor potessi
coi detti miei commuovere, a quest’arte
m’appiglierei; ma quella ch’io conosco
adesso offrire ti potrò: le lagrime.
Alle ginocchia tue questo mio corpo
che costei generò, depongo, quasi