Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) IV.djvu/227

Da Wikisource.


Entra il coro, composto di giovani schiave greche.

coro

Tacete tacete,
o voi che abitate le rupi23
che duplici vengono al cozzo
del pelago inospite.
O Dittinna, Signora dell’alpi,
di Latona figliuola, al tuo tempio,
de le belle colonne ai fastigi
che brillano d’oro,
il mio piede virginëo pio
sospingo io, l’ancella
della pia tua ministra: ché d’Ellade
dai vaghi corsieri, le torri
e le mura ho lasciate, i giardini
d’Europa dagli alberi belli,
e il soggiorno dei lari paterni.
Su la soglia del tempio appare Ifigenia, seguita da ancelle che portano suppellettili per offrire i libami.

Son giunta. Di nuovo
che c’è? Che pensiero t’angustia?
Accorrere al tempio perché mi facesti,
o figlia dell’uom che alle torri
di Troia giungea, mille navi,