Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/224

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ORESTE 221

Volge il viso a tetra.

O padre, o tu che della Notte ombrosa
abiti la magione, il figlio tuo
ti chiama, Oreste; e tu giungi al soccorso
di chi ti prega: ch’io, misero, ingiuste
pene soffro per te: da tuo fratello
tradito sono, perché feci quanto
chiedea giustizia: io vo’ per questo uccidere
la sua consorte; e tu giungi a soccorrerci.

elettra

Padre, odi, accorri dai profondi baratri
d’Averno, ai figli tuoi che per te muoiono.

pilade

Del mio padre parente, odi, Agamènnone
anche le preci mie: salva i tuoi figli.

oreste

La madre uccisi.

pilade

                    Anch’io la spada strinsi.

elettra

Ed anch’io v’esortai, troncai l’indugio.