Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) I.djvu/6

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Sofocle nacque il 495-4 da un ricco armaiuolo: la sua famiglia dimorava in Colono, località ridentissima nelle vicinanze d’Atene, che egli, già vecchio, descrisse coi piú fulgidi colori nel suo Edipo a Colono.

Ebbe accuratissima educazione nelle arti musiche e nelle ginnastiche. E notissimi sono i suoi trionfi giovanili. Gli antichi dicevano che nel medesimo anno Eschilo combatteva a Salamina (480), Sofocle giovinetto guidava col suono della lira il peana che i fanciulli danzavano per la vittoria, ed Euripide veniva alla luce. La coincidenza non è perfetta, ed è dovuta alla mania sincronistica degli antichi eruditi; ma, cosí all’ingrosso, può servire a fissare nella memoria la reciproca cronologia dei tre grandi tragediografi.

Si presentò la prima volta all’agone drammatico il 468, col Trittòlemo, e consegui la vittoria — ventottenne — non senza contrasti, contro il gran rivale Eschilo. D’allora in poi, incominciò fra i due sommi poeti, con alterni successi, una emulazione che la piú autorevole tradizione dipinge nobile ed elevata. Nell’anno 438 lo troviamo in gara la prima volta con Euripide. E da questo e da altri piú giovani rivali derivano alcuni particolari della sua drammaturgia.