Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) II.djvu/27

Da Wikisource.
24 SOFOCLE 271-290

chi le man’ tinse nel sangue di Laio.
E a chi recalcitrasse, i Numi imploro
che né mèsse la terra a lor, né pargoli
diano le spose, ma li strugga il male
275ch’ora ci preme, o, se ve n’è, più acerbo.
E voi tutti, Cadmèi, cui grati giungono
questi miei detti, assista la Giustizia,
e con voi sempre tutti i Numi siano.
corifeo
A parlar mi costringe il tuo scongiuro:
280signore, parlerò. Non io l’uccisi,
né so mostrarti chi l’uccise. Apollo
che tal ricerca impose, egli doveva
significare chi compie’ lo scempio.
edipo
Tu parli giusto; ma nessun degli uomini
285può costringere i Numi, ove non vogliano.
coro
Credo opportuno un’altra cosa dirti.
edipo
E se una terza n’hai, non trascurarla!
coro
So che Tiresia ciò che vede Apollo
anch’egli vede: oh sire, chi l’interroghi,
290ben chiaro può saper tutto ch’ei brami.